Checklist Malacofauna fossile Pliocene-Pleistocene
- Pubblicato in Paleontologia
Presentazione
INTRODUZIONE
Nel pliocene (periodo che va dai 5 ai 2 milioni di anni fa) il Mediterraneo e in particolar modo l’Italia erano molto differenti da come si presentano oggi: nello zancleano (pliocene inferiore) infatti, a seguito dell’apertura dello stresso di Gibilterra, le acque del nostro mare coprirono la pianura Padana, il Monferrato, gran parte della Toscana e della Sicilia, l’Agro Pontino in Lazio e aree più o meno vaste dell’Umbria, della Campania, della Puglia, dell’Abruzzo e della Liguria.
L’Italia si doveva quindi presentare come una distesa d’acqua costellata da tante piccole isolette, ma già si sarebbero potute vedere le Alpi e l’Appennino, rilievi emersi milioni di anni prima.
Il nostro mare era popolato da squali, balene, delfini, crostacei e, soprattutto, molluschi.
Il clima era tropicale, e ciò influì non poco sulle faune plioceniche, in particolar modo sui molluschi.
Nel corso del pliocene, prima nel Piacenziano (pliocene medio) poi nel Gelasiano (pliocene superiore) e ancora nel pleistocene inferiore il mare si ritirò fino ad abbandonare definitivamente la penisola Italiana e si raffreddò gradualmente.
Oggi sono pervenute sotto forma di fossili molte testimonianze di quell’antico mare tropicale, sia vertebrati che invertebrati, e l’Italia è ricchissima di questi resti.
Ma, se non è facile imbattersi nei resti di una balena o di una foca, sono invece frequenti nei sedimenti pliocenici e pleistocenici di origine marina numerose specie di molluschi, talvolta di grande interesse scientifico.
Ed è proprio nell’ambito dei molluschi plio-pleistocenici che si inserisce questo progetto.